Ristorante Sikélaia, quid: 10

IMG_20180111_010354_420

Per inaugurare questo blog vorrei parlarvi del locale che in poco tempo è diventato la mia meta imperdibile a Milano: il ristorante Sikélaia del validissimo chef Federico La Paglia, classe ’89.
Premetto che sebbene non abbia nessuna stella (ancora), sia assimilabile a un qualsiasi stellato. Anzi no, di stelle gliene darei due, così per cominciare.
Ne discende naturalmente che non sia proprio per tutte le tasche, però collocandosi nello scenario milanese e trattandosi di un ristorante di pesce, il rapporto qualità/prezzo ne esce vincente.
La cucina è tipicamente siciliana, ma sempre reinventata in ottica moderna.
Il locale gradevole, con tavoli ampi e ben distanziati che permettono sempre di chiacchierare in santa pace.
Ma veniamo alla ciccia…
I punti di forza di questo ristorante sono due, partiamo dal primo.

La cucina

Ogni piatto è una sorpresa. Gli abbinamenti non sono particolarmente insoliti, ma spesso gli ingredienti sono presentati sotto forme nuove e, nel complesso architettato dallo chef, si sposano con un’armonia che raramente ho trovato altrove. In parole povere, lo assaggi e non puoi fare a meno di pensare “cavoletti, è perfetto!”.
Se siete ossessionati come me, dall’antipasto al dolce sarà un crescendo di esaltazione, garantisco.
Altra cosa che voglio sottolineare è la qualità di ogni prodotto. Si nota proprio la ricerca dello chef, tutti gli ingredienti hanno quel sapore autentico di… sapore! Che nell’era degli OGM e dell’allevamento intensivo non si può dare per scontato.
Il tutto poi è sottolineato e esaltato al limite della ridondanza dal personale di sala e ciò mi porta al secondo punto di forza del locale…

Il servizio
Credo che il quid del Sikélaia si annidi qui: la squadra, nel suo complesso, è magica.
C’è un’attenzione, una cura e un’ospitalità del cliente che io non ho mai trovato altrove.
Riescono a essere gentili e familiari senza mai risultare invasivi o minimamente falsi.
Sono sempre tutti sul pezzo, l’acqua e il pane non mancano mai, ma anche qui con destrezza riescono a non farti sentire oppresso da questa monitorazione costante.
Non so, ma alla fine di ogni cena a me verrebbe sempre da abbracciarli tutti, ti senti loro gradito ospite, di famiglia dopo qualche volta che li hai visti.
E comunque tutto ciò sempre all’insegna dell’ineccepibilità professionale.

Angolo del vino
Perché va bene che ho promesso di non ammorbare nessuno, ma anche il pasto migliore senza un buon vino per me perde tanto.
Quindi nota rapida, cantina veramente ottima. Estremamente varia, ampia scelta tra etichette nazionali e internazionali e, altra iniziativa che ho davvero apprezzato, promozione di numerose piccole-medie aziende vitivinicole del territorio siciliano.
Comunque se aveste dubbi affidatevi al sommelier. E’ bravissimo e scova delle vere e proprie perle nascoste.

Di meglio a Milano non ho ancora trovato…

 

Il Consiglio
Andateci a pranzo: prezzo fisso più che equo!

Notorietà: non molto conosciuto… per ora!
Costo a capoccia: 7,5/10
Quid: 10/10