Quel quid

Botticelli

Cari lettori ancora inesistenti,

benvenuti nel mio blog.
Innanzitutto le avvertenze di rito: il seguente blog potrebbe farvi venire fame, se ne sconsiglia la lettura ai soggetti affetti da disturbi alimentari compulsivi.

Chi sei?
La prima risposta potrebbe essere un bel “e chissene importa”, ma un’infarinatura (per restare sempre in tema) quanto più digeribile eccola qui.
Mi chiamo Adriana, Din, amo il cibo. Questo è il nucleo essenziale.
Per tirarmela quel giusto aggiungo che sono sommelier AIS, ma non diventerà un blog sul vino, promesso.
Come dicevo AMO il cibo e, come può confermare la taglia dei miei pantaloni, per me non c’è gioia più grande al mondo di una pizza che odora ancora di forno a legna.
Sono talmente ossessionata, da sempre, che per il mio decimo compleanno chiesi ai miei genitori di portarmi per la prima volta in un ristorante stellato.
Il rovescio della medaglia è che niente mi avvilisce più di un pasto mediocre, davvero, mi vengono delle crisi isteriche e a Ibiza c’è mancato poco che prendessi un cameriere per la giugolare…
Cooomunque ecco che ci avviciniamo al motivo per il quale (forse) qualcuno di voi mi sta leggendo:

Perchè sorbirci un altro blog gastronomico?
No ok, a questa non so rispondere.

Di cosa parlerai?
Vi darò i nomi di quelle che secondo me sono le perle della ristorazione, italiana e non solo. Detta facile, va’ qui che è buono, l’altro lascia sta’.
Quante volte vi è capitato di fidarvi delle recensioni trovate su Tripadvisor o su qualche rinomatissima guida turistica per poi beccarvi una solenne fregatura?
A me poche perchè ho “il fiuto”, però capita spesso!
O la cosa ancora peggiore, è l’infilarsi nel ristorante più conosciuto del posto, quello che tutti consigliano, perdendosi poi delle chicche che in pochi conoscono.
E poi c’è un altro fattore sul quale voglio porre l’attenzione ed è quello che dà il titolo al mio blog:

Quel quid in più

Quei locali che per un verso o per l’altro ci colpiscono, ci conquistano e ci fanno esclamare che sono entrati nella nostra ‘top ten’.
Non si è mai del tutto consapevoli di cosa sia a scatenare quest’emozione stile “Ratatouille” (che citazioni dotte eh?), ma alcuni ristoranti ce l’hanno. Altri no.
Sebbene io sia molto oggettiva, ma non (ancora) in grado di produrre il giudizio universale, è ovvio che quanto scriverò sarà in parte soggettivo. Magari quel certo posticino in me evoca sensazioni uniche, mentre per voi sarà un posto come un altro.
Non so bene neanch’io, sono qui a sperimentare insieme a voi e inutile dire che sarei curiosa poi di avere il vostro riscontro.

Perciò ecco il vero obiettivo del blog

Condividere quelli che sono i miei ristoranti preferiti, provare e recensire quelli consigliati da voi e vedere nel tempo se siete d’accordo con i miei suggerimenti.

Così avremo una guida pratica assolutamente soggettiva dei ristoranti del cuore.

Buona lettura!

Din

 

 

7 pensieri riguardo “Quel quid

  1. Brava, Adriana! Del tuo ottimo naso e delle tue papille ho avuto prova al corso sommelier: sono sicura, essendo naso e papille gli stessi, che ci darai delle belle dritte!
    Elisabetta

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    1. Ciao Joseph! Quale social utilizzi, TripAdvisor? 🙂
      Io in genere lascio perdere quelli mediocri, quelli pessimi tendo ad asfaltarli.
      Comunque è sempre un piacere conoscere buongustai, se hai qualche dritta raccolgo volentieri!

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      1. Il social è proprio quello, mi trivi con lo stesso nome. Io prediligo locali “che non ti aspetti”. Bettole dove va a mangiare chi lavora nei mercati. Ricordo una trattoria su un isola dell’Egeo dove al posto del menu mi fecero sollevare i coperchi in cucina. Fantastico! Se mi segui faccio conto tondo…. 😉

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